domenica 27 ottobre 2013

Intorno ai fessi.

Ripensavo a quando, quasi inquisito sulla strada che portava a una strada per una chiesa…al Plebiscito, chiedesti una possibile classifica. Risposi: “Potrei stilarti una classifica dei fessi incontrati. Dal risentito, all’invidioso, al fallito…Ma la classifica dei mie scrittori proprio no.” Iniziasti a parlare dei dentifrici usati da bambini e io inizia a parlarti di Morris Sabbath: un vecchio e maltrattato burattinaio…che, all’epoca, avevo incrociato mentre impegnavo qualcosa del tempo con l’amatissimo Proust. [Inventai improbabili relazioni che per fortuna ho dimenticato.] Ti raccontai di una scrittura sublime che il vecchio teatrante avevo imposto al suo autore; allo stesso modo del periodare dell’io alla ricerca del tempo suo nell’atto di dettare le mancate virgole all’io che scrive la “Recherche”. Avesti modo di chiedere: “Ricordi tutto?” [All’epoca ero un giovane, modesto nell’uso improprio della sua memoria volontaria.] Non risposi. Oggi aggiungerei: parecchi fessi – per addizione non per accumulazione – mi è capitato d’incrociare. Profaniamo una frase di Ungaretti : “nel mio cuore nessuna croce manca”. Ecco: io ai miei fessi ci sono legato e nessuno verrà dimenticato.

Nessun commento:

Posta un commento