mercoledì 22 gennaio 2014

Cara Claudia,

scrivo per dimostrare – forse non solo a te – che questo posto non è un luogo ameno per discorsi politici. La politica – sentivo oggi da uno scrittore che pure amai – è l’immediato riferimento della mente umana alla realtà…come scelta verso e con gli altri. Ma alla base di tutto ciò – scrivo meglio perché non mi pare essere questa espressione consona alla tua eleganza – dicevo il presupposto immutabile – oserei dire trascendentale se non avessi anche i fessi a leggermi – di qualsiasi relazione Io – Tutto è: Io – Tu. Che, se avessi voglia di cimentarmi con una strana logica della contraddizione – cosa che Tu mai facesti in questi e in quei tempi infami – ecco direi: Io – Tu include la relazione Io – Tutto. La contiene come suo fondamento. Ma, giusto perché si ha voglia di scherzare: la relazione Io – Tutto è l’unica presente mentre il suo fondamento – Io – Tu – non è propriamente visibile. Parafrasando il Filosofo aggiungerei: nella relazione Io – Tutto è nascosto il Tu come eccedenza semantica di un rapporto che invoca il suo senso. Fino all’estremo, fino all’estremità del dire e del pensare, fino all’estrema invocazione del Nome. [Non correggo, non vale la pena sfigurare il gioco con la lente della sintassi, Claudia.]

1 commento:

  1. Ah, fratello, che nostalgia dei tuoi ritorni integrali!

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