mercoledì 18 settembre 2013

Il "sogno" di K. Mann.

Ritorna, come un relitto, un giudizio di K. Mann: “L’armonia dell’Europa è nelle dissonanze”. Riposa qui il sogno di buona parte dell’intellettualità occidentale degli anni trenta del secolo scorso: le dissonanze che concorrono, senza dissolversi, all’armonia europea. La storia, ovviamente, insegna il contrario. A dire il vero anche una logica rigorosa: ogni singola dissonanza agisce non come tale ma producendo una visione universale. Una visione che mira – in quanto universale – a includere le altre, a dominare, insomma, le altre dissonanze. La questione appare abbastanza semplice malgrado il “sogno” di K. Mann: all’interno di uno scontro tra volontà di potenza non è contemplata un’armonia che possa tutte trattenerle senza mortificarne alcuna. Basta, se si vuole, riflettere l’agire della Germania, allora come ora, per ritornare alla realtà. Più o meno dura.

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