martedì 10 settembre 2013

Intorno a Claudia C.

I lettori colti de’ La montagna incantata – non magica – avranno tratto qualche beneficio dall’immobilità del tempo che si respirava al sanatorio. Ne avranno discusso facendo acrobazie con varia filosofia e poesia. Noi qui, modesti lettori, per due volte la leggemmo e per due volte – dico due – lasciammo in sospeso le ultime cento pagine. Considerata l’età non credo ci sarà una terza volta. Indagando il perché – senza tanta voglia, a dire il vero – appare dirimente il comportamento di Claudia C. Insomma, qui, non ci si è mai potuti capacitare di questo: ma perché, una donna bellissima – e noi qui abbiamo radiografato la sua beltà – una che, a dirla tutta, mostrava e dimostrava la sua eleganza, ecco, perché Claudia sbattevi la porta in quel modo, certo non consono al tuo bon ton? Ecco Claudia – giusto perché noi a differenza dei colti di cui prima usiamo ancora la fantasia – ti chiediamo, anzi ti chiedo, Tu, che giudichi la violenza del fondamento che squassa il cuore del povero Hans…Tu, dicevo, ne sei immune? Tu, che sbatti la porta in quel modo prevedendo la reazione di Hans – sapendola nel tuo cuore – ecco…perché lo fai? Vedi Claudia qui sorge un dubbio: potrebbe darsi che la tua eleganza è solo il modo dell’esprimersi del tuo violento fondamento. Solo un dubbio. Espresso per gioco e per celia.

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