giovedì 5 settembre 2013

La rottamazione...

...È la trascrizione politica della tendenza fondamentale del nostro tempo: la distruzione del passato. Non è un gesto volontario o arbitrario, non è uno dei possibili stati d’animo né tanto meno qualcosa che può essere evocato o scelto a piacimento. Non è la cronologica distruzione di ciò che precede il presente. Né il risentito giudizio verso chi ha governato l’Italia negli ultimi venti anni. E’, sostanzialmente, l’agire che sa essere distrutti i valori che precedentemente fungevano da vettori direzionali. Che la distruzione sia avvenuta è sotto gli occhi di tutti: i vecchi paradigmi politici - sia quelli di destra che quelli di sinistra – sono strutturalmente incapaci a controllare, guidare, incidere sulla realtà. L’avvenuta distruzione rappresenta un evento epocale e l’unico fatto concreto su cui vale la pena riflettere. Riflettere, appunto, senza essere legati a pregiudizi ereditati dal passato. C’è poco da fare: di fronte al crepuscolo c’è chi si crogiola nella nostalgia per i bellissimi (?) vecchi tempi. Ma c’è chi, al contrario, ritiene il tramonto del passato la precondizione necessaria per costruire qualcosa di nuovo che decida delle sorti del nostro paese. Lo scrivente, poco avvezzo al negozio dell’antiquario, si situa sommessamente tra quegli uomini che già Musil vedeva intenti a combattere contro il passato.

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