sabato 28 settembre 2013

V. Cara Claudia,

ovviamente le cose stanno così: via Diocleziano, in sintesi, “fu l’età dell’oro della sicurezza”. [ All’epoca non ci facevamo mancare nulla. E Stefan Zweig ci fece compagnia per troppe sere.] Poi, malgrado la norma aurea della stabilità, due agenti del controspionaggio instaurarono – con pazienza e in quelle stesse stanze – il disincanto del tempo: il tuo Nietzsche e il mio Gentile – ignari di lavorare allo stesso risultato – indicarono la strada che andava seguita…Non proprio via Diocleziano. Citiamo il tuo tedesco, così facciamo pure bella figura, : “che cosa mai resterebbe da creare, se gli dèi – esistessero!” Rispondemmo all’unisono: nulla. E fu da allora che iniziò la dannazione del tempo. Via Diocleziano iniziava a assumere strane sembianze: non ancora un ricordo da custodire ma, quasi un fantasma che inquieto e inquietante consumava con noi la cena. A nessuno mai venne in mente di farlo accomodare fuori.

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