lunedì 21 ottobre 2013

"Con frasi un po' ironiche e amare..."

Storicizzare il Barocco – come pure tentasti di fare – assegnargli un posto nel tempo e esprimere poi un giudizio non fu un’operazione neutra. Implicava la tua ferma volontà a definire come decadente un’epoca che pure avevo vissuto. E fin qui eravamo d’accordo. Il problema si presentò nella sua caratura aporetica quando nascondesti in quel giudizio la tua paura e il tentativo – consapevole – di sottovalutarmi: pretendevi dal Barocco la resa totale. Ovvero l’impossibilità del suo ripresentarsi. Ne ammettevi il suo essere accaduto ma non volevi concedere la remota possibilità di una sua rinascenza. Sporgenza – si sarebbe detto un tempo. Il suo affacciarsi dalla latenza che lo conteneva…Mostrarsi dal buio della decadenza nel quale pure era stato scagliato. Da me. [Ma, ben presto ti toccò non accettare che il Barocco – qualunque cosa volesse significare – si sottraeva alla tua e alla mia potenza. Propriamente: non dominabile. Il suo stare alla periferia dell’Occidente era, dunque, un fatto momentaneo e, se vuoi, banalmente casuale.]

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