mercoledì 30 ottobre 2013

Decidesti,

proprio quando l’ultimo dei tuoi pensieri lo controllasti con un nuovo tipo di acetone, che quella sera era la sera adatta per parlare nell’ordine di vecchiaia, di case a mare e di mani. [Ovviamente mi risparmiai lo sforzo di trovare una possibile relazione tra quelle che – confessasti – erano pure – nel senso di purezza – immagini che ti venivano restituite da quel tizio andaluso che, incontrato sulla strada per la Babilonia, ti sembrò vecchio come quelle case a mare che esistevano ben prima del mare. Poi dicesti: Maestro, ti volevo solo parlare delle sue mani.] Considerando che era sera inoltrata permisi che i bicchieri si riempissero di rosso. Permisi anche alle tue mani di continuare quello che sembra ora uno strano gioco – non proprio occidentale – sul mio corpo. [Il tizio andaluso ovviamente volesti rivederlo.] Simpatico, lo ammetto.

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