giovedì 10 ottobre 2013

Scopristi...

...“La morte di Virgilio” e il tuo profondo senso democratico pretese che si parlasse solo di questo. Fu un’estate torrida e mi accontentavo – tra lettura e tuoi monologhi – di riscaldarti i piedi. Lasciavi fare. [Era il tuo modo di lasciar fare il passato…La tua voce, nitida, sembrava un elemento ereditato dalla stanza dalla prima palafitta. Quando te lo feci notare, rispondesti con gentilezza: “La tua gentilezza, oggi, fa quasi pena…vai meglio con le mani”.] Ne possedevo una prima edizione che mi guardai bene dal regalarti: mio padre non avrebbe capito. Fu il massimo che riuscii a fare, per il resto toccò prestartela e a te sottolineare quello che ti sembrò opportuno. Cose del tipo: “Non sanno che ogni abbandono d’amore è sempre un abbandono alla morte”. Eri stupida – come sempre: non ti accorgevi che Broch stava solo parlando di noi.

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