lunedì 7 ottobre 2013

Dicesti...

Che bisognava distinguere. Dicesti anche altre cose. [Mi accorgo – ma lo sapevo già – che la distinzione è una delle tante finzioni che l’umanità usa per giustificare i suoi peccati.] All’epoca mi dedicavo al neomelodico: uno studio preciso e filologico perfetto…A ripensarci ora poi mica mi sembra giusto mettere gli invidiosi nel Purgatorio. In Paradiso toccherebbe metterli: almeno lì avrebbero la scusa d’invidiare Dio. [Ti dicevo prima che una filosofia che non si fa interrogare dalla figura di Cristo, da quel benedetto – maledetto venerdì santo, dipende dai punti di vista, è una filosofia dell’ottimismo che non serve a nessuno. Almeno non serve all’ora nona di una qualsiasi vita…] Ma la questione è e resta la seguente: posto il Barocco nella sua decadente essenza ti sembra possibile giustificare le tue distinzioni…? Ci vorrebbe un atto di fede. [Cosa che al momento, lo scrivente, si risparmia per altre Croci.]

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