venerdì 11 ottobre 2013

E dunque Sabbath neanche quest'anno riceve il nobel.

Considerando il personaggio non gli sarà dispiaciuto. Certo, la recita per accogliere il premio ce l’ha pronta da secoli. Sempre la stessa: il suo medio che invita le signore della giuria e del pubblico a slacciar-si il reggiseno. Ma, caro Morris, considerando l’età delle suddette signore avresti dato vita non a uno spettacolo decadente ma alla messa in scena della decadenza stessa. E la Svezia non appare il luogo adatto a recepire siffatte verità. Che poi – a dirla tutta – non lo meriteresti nemmeno: uno che non ha fatto nulla per Israele non si capisce – in Svezia non si capisce… – cosa mai abbia potuto fare per la cultura…Ma questa è polemica vecchia. Piuttosto: uno che nella migliore delle ipotesi ha ucciso Nikki, costretto al lesbismo la sua seconda moglie, istigato ragazzine a sconce litanie…e Drenka?...Quello è un altro discorso. Insomma uno così – barba bianca e mani deformate – tu ce lo vedi con l’aureola del santo letterato che ha da dare consigli a qualcuno? Io no. E così, da modesto lettore, anche quest’anno applaudo la giuria svedese: hanno fatto bene. Le vite che hai rovinato – anche quelle future – è già un ottimo risarcimento per i tuoi pensieri. La tua poetica, poi, è inesistente. Nel senso letterale: un pensiero su tre lo dedichi all’inesistenza, alla morte. E dunque, sei un fenomeno da baraccone che va mostrato con cautela: sei quello che la civiltà rinnega quando si compiace dei suoi valori civili. Insomma, sei solo il vecchio burattinaio M. Sabbath. [Considerando le persone civili…non mi sembra poco].

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