mercoledì 16 ottobre 2013

XIII. Cara Claudia,

filosofia era allora il fondamento dell’accadere di ogni cosa: dei tuoi mercatini babilonesi, di una canzone di Tenco, di una partita dell’Italia, di un basso ai Tribunali…Filosofia insonne: desta l’attenzione sul senso di ogni accadimento. Vitale la sua funzione: tutto quello che si doveva apprendere “accadeva” in una dimensione comunitaria. Che era quel “noi” – di cui tanto parlavano i nostri libri – fondativo di un io e un tu. La scena, l’avrò ricordata milioni di volte: eri vestita di verde. Era accaduto qualcosa di particolare e tremendo. E tu te ne stavi a prendere il sole appoggiata al muro esterno del mio basso. Durò tutto pochi minuti. [A pensarci oggi, toccherebbe ammettere: quell’estraneo sentimento – per mesi…pochi – trattenuto nei nostri pensieri…esplose riducendo a cenere il passato. Colpa, certo dei tuoi neri capelli.]

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